De profundis
Oscar Wilde
Il 25 maggio del 1895 Oscar Wilde, drammaturgo ammirato da tutta Londra e amante del giovane Lord Alfred Douglas, viene condannato a due anni di lavori forzati per il reato di sodomia. All’inizio del 1897, distrutto nel corpo e nell’anima, lo scrittore ottenne finalmente, da parte del direttore delle carceri di Reading, il permesso di scrivere. La lunga lettera che scrisse a Douglas, accusandolo di averlo abbandonato, sarà pubblicata solo in parte, cinque anni dopo la sua morte, con il titolo De profundis (letteralmente, dal profondo [dell’abisso] in lingua latina).
Meditazione autobiografica, testimonianza della sua evoluzione spirituale, e meditazione esistenziale sull’arte e sul dolore, De profundis è anche uno degli scritti più belli e intensi sulla passione. La presente edizione contiene, in aggiunta, la prefazione dell’editore milanese Delle Alpi e le lettere che Wilde scrisse dal carcere all’amico ed erede letterario Robert Ross.