Il piacere
Gabriele D’Annunzio
Dandy elegantissimo, poeta di raffinata sensibilità e seduttore seriale, il conte Andrea Sperelli vive la propria vita come un’opera d’arte, ricercando ovunque la bellezza, l’alta cultura e l’Amore assoluto. Abbandonato nel colmo della passione dall’ardente Elena Muti, tenta di dimenticarla passando da un’avventura all’altra, all’insegna di una vita di voluttà e dissolutezza. Diventa così l’amante di una donna in grado di ispirargli un sentimento più spirituale e poetico, la pura e virginale Maria Ferres. Le due donne rappresentano per lui due forme di desiderio che egli sogna di armonizzare in una sintesi perfetta. Il lusso dei balli e dei palazzi romani, lo splendore barocco della città eterna segretamente pervasa di morte, fanno da sfondo sontuoso alla vicenda. Insieme al capolavoro di Huysmans, À Rebours, e a La morte a Venezia di Thomas Mann, Il piacere rappresenta uno dei principali manifesti del decadentismo ed è considerato il romanzo più riuscito e giustamente più famoso di D’Annunzio.