La ballata del carcere

di Reading

Oscar Wilde

Il 25 maggio del 1895 Oscar Wilde, drammaturgo ammirato da tutta Londra e amante del giovane Lord Alfred Douglas, viene condannato a due anni di lavori forzati per il reato di sodomia. All’inizio del 1897, distrutto nel corpo e nell’anima, lo scrittore ottiene finalmente, da parte del direttore delle carceri di Reading, il permesso di scrivere. La sua prima opera concepita tra le mura del carcere è la lunga e appassionata lettera dedicata a Douglas, che sarà pubblicata solo in parte, cinque anni dopo la sua morte, con il titolo De profundis. Un anno dopo, nel 1898, Wilde pubblica La ballata del carcere di Reading, tra le cui righe, ispirandosi a una storia vera, ripercorre gli ultimi giorni di un ex soldato condannato all’impiccagione per aver ucciso sua moglie per gelosia. Struggente poema sull’orrore della carcerazione e insurrezione dello spirito contro l’ingiustizia, La ballata del carcere Reading è il canto del cigno di Wilde, che morirà due anni dopo la sua pubblicazione.

 

La presente edizione contiene, in aggiunta, le lettere che Wilde scrisse dal carcere all’amico ed erede letterario Robert Ross e una raccolta di struggenti poesie composte durante la prigionia, che testimoniano non solo il tormento dell’artista ma anche il suo risveglio spirituale.

ISBN: 9791280154118

Collana: I Grandi Classici della Letteratura Europea

Tipologia: ebook

Prezzo: €1,99

«Ogni uomo uccide ciò ch’egli ama, e tutti lo sappiamo: gli uni uccidono con uno sguardo di odio, gli altri con delle parole carezzevoli, il vigliacco con un bacio, l’eroe con una spada! Gli uni uccidono il loro amore, quando sono ancor giovani; gli altri, quando sono già vecchi; certuni lo strangolano con le mani del Desiderio, certi altri con le mani dell’Oro; i migliori si servono d’un coltello, affinché i cadaveri più presto gèlino. Si ama eccessivamente o troppo poco; l’amore si vende o si compra; talvolta si compie il delitto con infinite lagrime, tal altra senza un sospiro, perché ognuno di noi uccide ciò ch’egli ama – eppure non è costretto a morirne.»
Oscar Wilde
La ballata del carcere di Reading