Le due mogli
Federigo Verdinois
Esiste veramente l’anima? Questa è la domanda che due giovani coniugi pongono al dottor Antonio Cardarelli, prudente sostenitore della scienza. In risposta, egli racconta loro la storia di sua sorella Emilia, ricordando il giorno in cui essa aveva avuto un’angosciante visione del marito Roberto, lontano per affari. Poche ore dopo, quest’ultimo era ritornato da lei in gran fretta a causa di una misteriosa apparizione. Durante la notte precedente, infatti, uno spirito gli aveva lanciato un terribile monito: “Se non parti subito, se non arrivi laggiù prima di notte, non vedrai mai più né tua moglie, né la tua bambina…” Il tragico finale dà loro una risposta, ma apre anche inquietanti interrogativi.
Considerato l’Edgar Allan Poe napoletano, Verdinois era noto soprattutto come traduttore del grande scrittore di Baltimora, ma condivideva anche il suo interesse per l’esplorazione dei temi dell’angoscia, della follia, della morte e dell’inconscio. Nella sua raccolta gotico-fantastica Racconti inverisimili di Picche, da cui è tratto il racconto breve “Le due mogli”, Verdinois riprende le stesse tematiche che caratterizzano la narrativa di Poe e di alcuni autori russi influenzati dalla letteratura gotica (come Gogol’), ma con un singolare tocco partenopeo. Ancora oggi lo scrittore napoletano è in grado di suscitare l’interesse dei lettori e di coinvolgerli con le sue intriganti narrazioni del sovrannaturale.
Questa edizione del racconto “Le due mogli” di Federigo Verdinois propone una versione riveduta e modernizzata a cura di Armando Calvino, che ha adattato il linguaggio e lo stile dell’autore alle esigenze dei lettori contemporanei. Al termine del testo, si trova la versione originale, per consentire un confronto e un approfondimento della lettura.